RICICLO
La filiera del riciclo :
Carta, cartone e cartoncino, una volta utilizzati, si possono riciclare. Appositi macchinari macerano la carta, il cartone e il cartoncino provenienti dalla raccolta differenziata e ottengono una pasta omogenea con la quale si possono produrre di nuovo materiali cellulosici. Nasceranno così imballaggi, giornali, libri, e altri prodotti che attraverso i più diversi canali distributivi arriveranno ai consumatori finali. Una volta utilizzati, questi materiali saranno poi nuovamente raccolti, consegnati alle piattaforme di selezione dove avverrà la cernita, ridotti in balle e nuovamente affidati alle cartiere e successivamente agli impianti cartotecnici, che li trasformeranno rispettivamente in nuova carta, cartoncino e cartone e successivamente in imballaggi cellulosici, in fogli di carta, in sacchetti di carta, ecc. E così avanti, praticamente all'infinito. L'utilizzo dei maceri consente di ridurre la quantità di materiali destinati alle discariche, risparmiando così una preziosa risorsa che andrebbe altrimenti distrutta. Per comprendere meglio il ciclo della carta e del cartone seguiamo il percorso di una scatola di cartone diligentemente messa nel contenitore della raccolta differenziata.
La raccolta differenziata
Carta, cartone e cartoncino provenienti dalla raccolta differenziata e da sfridi di lavorazione costituiscono la carta da macero. La carta da macero (composta da imballaggi in carta, cartone e cartoncino oltre che giornali, riviste, dépliant, libri, archivi cartacei e corrispondenza) viene spesso sottoposta a un processo di selezione per renderla meglio utilizzabile dalle cartiere.
La selezione
Il processo di selezione avviene nelle “piattaforme di selezione”, impianti nei quali si provvede a eliminare le impurità (plastica, spille metalliche, ecc.), a effettuare la cernita dei materiali e la pressatura dei maceri. I materiali così selezionati, pressati in grandi balle, vengono affidati alle cartiere per le successive lavorazioni.
Lo spappolamento
In cartiera i maceri vengono gettati nella vasca piena d’acqua di un apposito macchinario, chiamato in inglese “pulper” (letteralmente “spappolatore”), che ha la funzione di separare fra loro le fibre. Sul fondo dalla vasca del pulper potenti pale rotanti creano un moto vorticoso che provoca lo sfaldamento del materiale cartaceo introdotto, riducendolo in fibre elementari. Il prodotto finale è denominato “sospensione” e consiste in una poltiglia di fibre in sospensione acquosa al 4% circa.
Il trattamento specifico dei maceri
La pasta così ottenuta deve essere sottoposta ad alcuni trattamenti specifici finalizzati a eliminare tutti gli eventuali materiali estranei ancora presenti (chiamati “contaminanti”) come plastica, vetro, ferro, colle, paraffina, ecc., la cui presenza può creare problemi produttivi e condizionare gravemente la qualità del prodotto finito. Se si intende produrre carta con un buon grado di bianco si deve anche ricorrere anche a un trattamento di “disinchiostrazione”, vale a dire all'eliminazione di inchiostri, vernici e smalti. Una volta terminati tutti questi trattamenti, l'impasto così ottenuto può essere utilizzato, nelle fasi successive della lavorazione, per produrre carta, cartone e cartoncino.
La raffinazione
La prima fase che s'incontra in questo percorso comune a tutti i tipi di carta è quello della “raffinazione”. Un foglio di carta prodotto con fibre non raffinate si romperebbe facilmente e sarebbe anche piuttosto voluminoso e con una superficie irregolare. Lo scopo principale della raffinazione è quindi quello di aumentare i legami tra le fibre per sviluppare solidità e resistenza del foglio. Durante la fase di raffinazione le fibre subiscono un’azione di frusta e una successiva azione di taglio, per renderle più elastiche e più flessibili; inoltre sulle loro pareti cellulari compaiono sottili filamenti che prendono il nome di “fibrille”. In tal modo, dato che aumentano i punti di contatto tra fibra e fibra, nella successiva fase di formazione del foglio le caratteristiche di resistenza meccanica verranno esaltate.
La miscelazione
La “miscelazione” è la prima parte del processo di trasformazione vero e proprio e consiste nell'omogeneizzare in maniera ottimale le materie prime fibrose tra di loro e con le altre materie di natura non fibrosa (additivi e ausiliari di processo).
Note sull'Impatto Ambientale
La carta viene prodotta con processo industriale che, per economie di mercato, si svolge in impianti di grandi dimensioni. Gli impatto ambientali del settore sono quindi principalmente derivanti dai grandi volumi trattati di materie prime ed energetiche. I componenti principali della carta sono comunque naturali e rinnovabili e i prodotti cartari, dopo il loro impiego, sono riciclabili, biodegradabili e compostabili. La materia prima utilizzata per la produzione della carta proviene prevalentemente dal legno, la fonte di cellulosa più ampiamente disponibile in natura. L’industria della carta, tradizionalmente votata all’impiego di risorse povere e di scarto (si pensi a quando si utilizzavano gli stracci) ha inoltre sviluppato tecnologie che consentono il riciclo delle fibre di cellulosa. Ad oggi circa la metà delle fibre impiegate dall’industria sono di recupero, rendendo la carta il materiale più riciclato in Europa. Alla produzione della carta sono destinate le specie legnose più comuni e meno pregiate, provenienti in larga parte da foreste gestite in modo sostenibile o da colture dedicate. In Italia oltre il 75% delle fibre vergini impiegate dall’industria sono provenienti da foreste certificate secondo schemi di gestione sostenibile riconosciuti internazionalmente, i quali garantiscono che venga ripiantato più di quanto viene tagliato. Tutto il legno e la cellulosa usati dalle cartiere europee vengono inoltre sottoposti a verifica che siano legalmente tagliati e commercializzati. Nessun altro settore industriale può vantare livelli così alti di materia prima certificata per la sostenibilità. Eppure l’industria cartaria è spesso associata a fenomeni di deforestazione, sebbene solo meno del 12% del legno impiegato dall’uomo è destinata alla produzione della carta. Ad esempio la cellulosa proveniente dal Brasile, principale fornitore di materia prima per le cartiere italiane, proviene da piantagioni dedicate di eucalipto, che nulla hanno a che fare con la foresta Amazzonica. L’industria cartaria è inoltre spesso associata all’inquinamento delle acque da sostanza organiche clorurate. In passato la sbianca della cellulosa era infatti basata su un processo fortemente impattante che prevedeva l’impiego di cloro gassoso. Con la crescente consapevolezza ambientale a partire dagli anni ’70, le industrie cartarie europee hanno operato una completa riconversione dei loro processi e dei loro impianti industriali, eliminando il pericoloso e inquinante cloro gassoso e sostituendolo con tecnologie basate sul biossido di cloro o su reagenti privi di cloro. I principali aspetti ambientali legati alla produzione cartaria solo dovuti alle emissioni in acqua. L’acqua è infatti il “motore” del processo produttivo e viene impiegata in grandi quantità. Il 90% dell’acqua utilizzata dalle cartiere viene comunque continuamente riciclata e il consumo di acqua fresca che viene reintegrata nel processo si è fortemente ridotto nel tempo. Oggi servono in media 22 litri d’acqua per produrre un kg di carta, mentre negli anni ’70 ne servivano più di 100. L’acqua impiegata nelle cartiere non è comunque persa, ma viene restituita al corpo idrico superficiale dopo essere depurata. Trattando quasi esclusivamente sostanze naturali, le emissioni delle cartiere non registrano la presenza di inquinanti tossici o persistenti e i parametri più comunemente impiegati per misurare la presenza di inquinanti sono il COD (domanda di ossigeno) e il TSS (solidi in sospensione), trattati per mezzo di impianti di depurazione chimico-fisica o biologica. L’asciugatura della carta è un processo ad alta intensità energetica e il consumo di energia, con le associate emissioni di gas serra e di NOX sono quindi aspetti ambientali significativi. Le cartiere in Europa sono il principale utilizzatore di biomassa per la produzione di energia e in Italia utilizzano quasi esclusivamente gas naturale, il meno inquinante dei combustibili fossili. La ricerca di una sempre migliore efficienza energetica negli ultimi 20 anni ha portato il settore a ridurre i consumi energetici per la produzione di un kg di carta del 20%. Un forte risparmio in termini di consumi di combustibile e di emissioni è dato dall’impiego di tecnologie di generazione combinata di energia elettrica e calore, entrambi utili per il processo. Le cartiere sono il settore industriale che più di chiunque altro ha investito in queste tecnologie, che permettono un risparmio di energia dell’ordine del 30%. Da segnalare infine l’impatto ambientale correlato alla generazione di residui da parte della produzione cartaria. Tali residui sono essenzialmente fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue e gli scarti derivanti dal riciclo. Quest’ultimi in particolare sono composti prevalentemente da materiali non cartacei che non vengono separati nella raccolta differenziata e da fibre non recuperabili e rappresentano la quantità più elevata, ma sono sempre e comunque una minima parte rispetto al rifiuto evitato grazie al riciclo. Ogni anno in Italia grazie al riciclo si evitano infatti 20 discariche di media dimensione.
La Differenziata nella città di Roma
Nella città di Roma la raccolta differenziata della carta viene fatta dalla società municipalizzata AMA . Questi rifiuti vengono trasferiti ad alcune piattaforme convenzionate con il Consorzio di Raccolta Comieco e da qui avviati alle cartiere per la produzione di nuova carta, cartone, cartoncino.
Specifiche conferimento AMA
Cosa inserire :
- scatole di carta e cartoncino
- giornali, riviste, quaderni
- depliant, volantini, manifesti
- cartoni per bevande (es. in tetra pak)
Come :
- ridurre il volume delle scatole
- togliere eventuali involucri o sacchetti di plastica
- sciacquare e schiacciare i cartoni per bevande
Non inserire :
- carta sporca di cibo o di altre sostanze
- carta oleata o plastificata
- piatti, bicchieri e posate di plastica
La Raccolta Differenziata In Cifre
Raccolta differenziata di carta e cartone in Italia: oltre 3 milioni di tonnellate
Con il circuito di raccolta domestica ogni cittadino italiano ha raccolto in modo differenziato circa 51,7 kg di carta e cartone.
Raccolta complessiva di macero in Italia (provenienza domestica ed industriale): 6,1 milioni di t pari a 100 kg/ab-anno
Utilizzo industriale di carta per il riciclo
Sono state utilizzate più di 5 milioni di tonnellate dalle cartiere consorziate
Dati sulla produzione degli imballaggi
Imballaggi cellulosici immessi al consumo: 4,4 milioni di t
Imballaggi cellulosici avviati a riciclo: 3,5 milioni di t
Consumo stimato di imballaggi cellulosici in Italia: 72,6 kg/ab-anno
Potere calorifico MJ/kg :
Cellulosa 18,8
Carta, cartone 15,5 - 18,5
Legno secco 18,9 - 20,6
Indicazione Di Riciclabilità
Le tre frecce a nastro senza altra indicazione si riferiscono, secondo l’intento iniziale, a confezioni di carta riciclabile (in particolare le tre frecce bianche su fondo scuro). Il simbolo è stato creato nel 1970 a seguito di un concorso indetto dalla allora Container Corporation of America, produttore di carta riclicata. L’ideatore è Gary Anderson
Nel mondo anglosassone si usa il termine dead tree edition (edizione albero morto) per indicare i documenti su carta (fabbricata da fibre vegetali) in contrapposizione a quelli conservati come file su supporti digitali (Hard disk, CD-Rom ecc.)
Comieco : Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica
fonti : WIKIPEDIA, COMIECO