Riciclo
È un'alternativa a riciclaggio e reimpiego senza compiti ulteriori per i consumatori: i rifiuti bio teoricamente possono essere depositati tutti in discarica, data la loro rapida biodegradabilità.
L'impatto ambientale di tale scelta di smaltimento è inferiore sia alla termovalorizzazione di rifiuti bio, sia al compostaggio, in termini di energia richiesta ed emissioni dei processi.
La compressione dei rifiuti per ridurne la densità volumetrica richiede 5-10 minuti per tonnellata di rifiuti (poca energia) ed ha emissioni zero (la pressione dei rifiuti non è un processo chimico, ma meccanico; non genera fumi).
La bioplastica, dopo l'uso, consente di ricavare concime fertilizzante dai prodotti realizzati, come biopiatti, biobicchieri, bioposate, e di impiegarlo per l'agricoltura. Ad oggi tali prodotti sono prevalentemente in polietilene, polipropilene, ecc., materiali esclusivamente sintetici ricavati dal petrolio.
Diverse critiche sono venute per la difficoltà di separare correttamente nella raccolta differenziata al momento del fine vita.
Il corretto smaltimento, infatti, prevede che gli imballaggi a base di PLA vengano conferiti nella raccolta organica.
I critici sostengono che il consumatore possa invece considerarlo alla stregua di altre plastica e quindi non smaltirlo nel modo corretto. In questo modo non soltanto il PLA non viene compostato, ma può andare a creare problemi nella filiera di recupero delle plastiche.
Confronto tra PET e PLA (Bioplastica ottenuta dal mais) :
Secondo uno studio del Dipartimentodi Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano che hanno effettuato le analisi, il PLA non sarebbe né efficiente quanto il PET, né tanto meno ecologico. Lo studio presenta un primo confronto tra PLA (bioplastica) e PET per quanto riguarda i contenitori ad uso alimentare e le bottiglie.
Secondo i professori del Politecnico che hanno effettuato le analisi, il PLA non sarebbe né efficiente quanto il PET, né tanto meno ecologico.
Nello studio si mette in evidenza che il PET diventa instabile a 72°C, mentre il PLA a 55°C. Questo comporta che l’attenzione nel maneggiare la bioplastica deve essere maggiore rispetto a quella usata per il PET.Gli scienziati del Politecnico pongono dubbi sulla biodegrdabilità del PLA. Sostengono cioè che il dato che la bioplastica si biodegradi in circa 75 giorni sia veritiero solo in particolari condizioni e ad elevate temperature. Si suggerisce quindi di utilizzare il PET perché è riciclabile, diversamente dal PLA, non adatto al riciclo.
Infine, il dato sul bilancio alimentare mondiale. Secondo il Politecnico se tutte le bottiglie del mondo fossero in PLA servirebbero circa 12 milioni di tonnellate di mais all’anno, facendo salire il costo della materia prima e compromettendone la distribuzione, specie nei Paesi più poveri.
Caratteristiche di sostenibilità :
Contenuto energetico: MJ/kg 104-114
Potenziale riciclabilità: alta
Per un approfondimento ulteriore sul PLA
COREPLA Consorzio nazionale senza scopo di lucro per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica